I ricordi sono memoria del passato e tanto più lontani si trovano nel tempo, tanto più sfocate sono le percezioni che si proiettano nella nostra coscienza.
Sfumano i particolari e tornano alla mente le emozioni.
La cura dei dettagli, che rende la fotografia capace di rappresentare la verità oggettiva, non serve alla dimensione immaginaria di un ricordo che rivive l’emozione della realtà nella magia di un sogno.
Alessandro respira il profumo dei boschi ogni volta che lascia la città e ritorna in Val Gardena.
Quando nel tempo gli verrà la nostalgia e vorrà ricordare la montagna dei suoi due anni potrà rivivere il sogno che il nonno Giacomo a settant’anni ha vissuto con lui.
Giacomo Bucci
Ortisei
2019
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Questo lavoro ci interroga sul modo in cui un evento viene conservato nella nostra memoria e riprodotto successivamente sotto forma di ricordo. E’ indubbio affermare che la qualità dei ricordi si dissolve nel tempo, che sbiadisce e confonde dettagli, linee e colori, mentre mantiene l’essenza dell’esperienza.
Eccezion dev’essere fatta invece per quegli eventi che sono connotati emotivamente, legati dunque a emozioni molto forti, i quali si imprimono nella memoria in modo più nitido, intenso, chiaro e dettagliato rispetto invece a situazioni quotidiane, come quelle che sono rappresentate in queste fotografie.
Un dono davvero speciale per il piccolo Alessandro !
Certo, chissà quante volte rivedrà questi prati, queste case, questa neve .. Tuttavia nessuna immagine, per quanto bella e fedele, potrà avere per lui la stessa forza emotiva di questi scatti, così unici e così “tuoi”.
Qui hai realizzato molto più di una stupenda rielaborazione della realtà: qui tu hai regalato ad Alessandro l’incantesimo delle fiabe e, quando sarà cresciuto, la poesia del ricordo.
Dall’insieme del progetto “movimentista” si percepisce una profonda compenetrazione dell’Autore con le sensazioni e le emozioni vissute e condivise con il piccolo Alessandro. Divertissement e ricerca del sublime si succedono negli scatti, quasi che l’ “egoismo” dell’Artista volesse gareggiare con il profondo sentimento che lo lega a suo nipote Alessandro, cui è dedicato questo lavoro. Definizione questa sì riduttiva: Chiamiamolo pure Capolavoro!!!